Gli algoritmi di consenso delle criptovalute

Oggi giorno abbiamo sentito parlare di algoritmi di consenso quando parliamo di criptovalute.

Ma esattamente sappiamo che cosa sono e come funzionano?

 Ovviamente per poter funzionare, una criptovaluta ha bisogno di una struttura di consenso per fa sì che venga convalidato un blocco.

Se questa struttura manca allora la criptovaluta non avrebbe un futuro e tantomeno un funzionamento pratico.

Ma andiamo più nel dettaglio e vediamo di che cosa stiamo parlando e di come potrebbero gli algoritmi di consenso essere importanti.

Funzionamento di una criptovaluta

Prima di iniziare a parlare di consenso e quindi di algoritmi, parliamo in breve di come sta struttura una criptovaluta.

 Dove sapere che una criptovaluta si differenzia per le sue caratteristiche che la rendono diversa dalle altre.

Questo perché, nella sua struttura ci sono dei dettagli che cambiano da cripto a cripto.

Per poter funzionare, una criptovaluta ha bisogno di una blockchain cioè un registro dove appuntare le operazioni in un intervallo di tempo.

La scrittura sulla blockchain avviene tramite un operazione che viene chiamato convalida dei blocchi.

La convalida avviene in maniera diversa tra cripto e può determinare diversi fattori.

Uno dei fattori importanti è la sicurezza della rete e la distribuzione dei partecipanti.

Infatti se prendiamo in esempio Bitcoin ed Eos, possiamo affermare che sono entrambe criptovalute ma diverse.

Perché all’oro interno, nel codice sorgente, hanno la blockchain impostata in maniera diversa anche se utilizzano entrambi la blockchain stessa.

Il dettaglio è che utilizzano un sistema di consenso diverso e quindi una convalida diversa.

Questa convalida è da un lato viene effettuata tramite mining quindi POW e dall’altra tramite votazione cioè DPOS.

Quindi la parola POW e DPOS non sono altro che algoritmi di consenso che permettono di fare convalidare il blocco e riportarlo sulla blockchain.

Gli algoritmi di consenso

Prima abbiamo visto la struttura di una criptovaluta ora invece vediamo come si differenziano i vari algoritmi.

Esistono moltissimi algoritmi ad oggi questo perché nascono con il svilupparsi di nuovi progetti.

Infatti negli ultimi anni sono nati molti algoritmi ma i più utilizzati sono il POW, DPOS e POS perché sono quelli con una struttura più consolidata.

tipi di algoritmi di consenso

Ognuno di essi ha una propria caratteristica e funzione che può determinare a lungo andare il destino di una criptovaluta.

Se analizziamo i tre tipi possiamo dire che:

Il POW

Detto Proof of Work cioè prova di lavoro, è l’algoritmo di consenso più vecchio perché è quello nato con Bitcoin.

Questo algoritmo è stato il primo ma è quello che al meglio riesce a risolvere il problema dei Generali Bizantini.
Di questo argomento ho parlato qui dove spiego il principale problema di un registro distribuito.

Questo algoritmo di consenso è anche quello più lento e più costoso perché con l’aumentare delle transazioni aumenta il tempo e la richiesta di potenza per convalidare i blocchi.

Infatti anche Ethereum sta cercando di abbandonarlo per passare al POS per far sì che aumenta scalabilità.

Il POS

Detto Proof of stake cioè prova di palo, permette il consenso del blocco attraverso la garanzia dei token.

Questi token vengono messi all’interno di un wallet e facendo stare il wallet in un server dedicato, che permette la convalida dei blocchi.

Rispetto al POW, questo sistema è più economico e più veloce ma a discapito della decentralizzazione.

Rispetto ad una criptovaluta con POW, una che utilizza il POS può effettuare più di 2000 transazioni rispetto a 2-3.

Un caso di esempio è la criptovaluta Dash.

Il DPOS

Detto anche delegate proof of stake è un algoritmo di consenso che permette la convalida dei blocchi attraverso la delegazione.

Questa delegazione avviene con i rappresentanti che ricevono in garanzia i propri token e convalidano i blocchi.

Questo procedimento è da un lato positivo in quanto la criptovaluta ha più capacità di transazione ma da un lato si ristringe la decentralizzazione.

Il problema principale di questa struttura è che il potere della rete è in mano a pochi come avviene ad esempio in Eos o Tron.

Altri Algoritmi di consenso

Ci sono altri algoritmi che vengono utilizzati oggi nelle criptovalute.

Un caso è quello da Cardano che utilizza un proprio sistema chiamato Ouroboros.

Questo algoritmo utilizza la casualità per funzionare ed ha il principio del POS.

In questo articolo ho parlato di cardano e di come funziona la sua blockchain.

Poi ci sono altri tipo come quello che utilizza il tempo per poter decidere la convalida del blocco.

Insomma sono tutti sistemi che per parlarne ce ne vorrà più di un post ma il concetto importante e che lo scopo è lo stesso.

Per concludere sugli algoritmi di consenso

Per concludere questo articolo vorrei sottolineare l’importanza che ha un algoritmo per il funzionamento di una criptovaluta.

Senza di esso il sistema non potrebbe funzionare se non addirittura fare scomparire del tutto la cripto.

Il problema ad oggi rimane sempre la scalabilità che tutte le criptovalute sono continuamente chiamata a migliorare.

Ad oggi le transazioni sono aumentate rispetto a circa due anni e avere un sistema lento porterà all’abbandono delle cripto.

Ecco perché oggi si cerca di sperimentar nuovi modi di consenso nei sistemi distribuiti.

Per questo articolo è tutto vi aspetto al prossimo.

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